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Una foto, una storia

Il torrente smeraldo


Durante un’escursione nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, che prevedeva in una prima parte del tracciato il costeggiare un torrente non particolarmente impetuoso, ho assistito ad una sorta di piccolo miracolo: l’acqua che scorreva era spiccatamente verde smeraldo.

La salita non era per nulla impegnativa, anzi, l’incedere a piedi sembrava più una passeggiata. Ben poca, quindi, la fatica. E allora, la libertà di guardarsi attorno era garantita, privo com’ero della dovuta attenzione al passo che va riservata quando si percorre un sentiero di alta montagna.

Dopo poco dall’inizio della camminata, la mulattiera entrava decisamente in un bosco. La vegetazione era rigogliosa, tipica delle ridotte altitudini, ed il verde assumeva mille e più sfumature, complice anche la luce del sole che qua e là faceva breccia o giocava con la semitrasparenza di alcuni tipi di foglie.

Proprio la combinazione fra l’intesso e diffuso verde, la presenza del forte irraggiamento solare e la capacità di riflessione dell’acqua bassa ha originato un inaspettato spettacolo: l’acqua del torrente appariva di un intensissimo color smeraldo.

Inevitabile rimanere fermi per qualche minuto a godere di una tale visione. Non si trattava di un solo breve tratto del piccolo torrente, ma dell’intera parte visibile dalla mia posizione.

La necessità di continuare il mio percorso ha interrotto l’ipnotico, piacevole momento e, di lì a poco, i miei passi mi hanno condotto su un tracciato distante dal magico torrente.

Il ricordo di quel momento è rimasto vivo in me nei giorni successivi, e mi è sembrato di riuscire a capire di più ciò che per secoli si raccontava dei boschi, parlandone come luoghi dove avvengono i sortilegi.

Evidentemente, era vero.