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Una foto, una storia

L’antica e segreta cripta della chiesa di San Giovanni Domnarum


Per me la suggestione è quasi quanto quella delle chiese rupestri di Matera.

Pavia vanta una lunga ed articolata storia. Fra i periodi più importanti va annoverato quello che ha visto la città essere capitale del regno longobardo.

Tracce di quell’epoca ne sono rimaste a Pavia; non sono particolarmente numerose ma ciò che c’è è da considerarsi di sensibile valore.

La chiesa di San Giovanni in Domnarum è di fondazione molto antica; pare essere stata voluta dalla regina Gundiperga, moglie di re Rotari, alla metà del VII secolo come luogo per la propria sepoltura.

Come spesso accade, l’edificio subì diverse trasformazioni nel tempo, ma non tutte interessarono la sua cripta, che venne interrata per una serie di motivi in occasione proprio dell’ennesimo intervento sull’architettura, e per questo se ne perse quasi la memoria.

La scoperta della sua esistenza avvenne il 18 aprile 1914 grazie all'iniziativa di monsignor Faustino Gianani che, avvalendosi delle indicazioni di molte fonti storiche, fece scavare un cunicolo dal cortile retrostante. Grande fu la sorpresa nel ritrovare l’antichissima cripta!

Oggi è possibile visitare questo particolarissimo ambiente, arricchito dai resti di una serie di affreschi del XII secolo. La percezione di trovarsi in un spazio che trasuda storia da tutte le parti è grande.

Alla fine di una ripida e stretta scala, ci si trova immersi in un luogo che appare come una sorta di capsula del tempo, tale è forte la suggestione. I volti dipinti emergono dalla semioscurità, alcuni dei quali messi in risalto dall’illuminazione artificiale predisposta, e paiono scrutare con attenzione ogni visitatore che si presenta al loro cospetto.

Seppur con tutti i distinguo del caso, a me è sembrato anche di trovare forti similitudini d’impatto con ciò che qualche anno fa ho visto a Matera, entrando nelle sue numerose chiese rupestri. O perlomeno, l’atmosfera e la percezione generali mi sono parse rassomiglianti, e questo mi è piaciuto.

Un piccolo tesoro, quindi, capace di colpire la sensibilità ed accendere tutti i sensi.

Un viaggio nel passato che dura pochi minuti ma, vi assicuro, particolarmente intensi.