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Il popolo
che scrisse
la sua storia
sulla pietra
I Camuni, un’etnia in parte ancora
misteriosa che ha voluto lasciare una
traccia indelebile della sua esistenza.
viaggio
esperienza
conoscenza
emozioni
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Il Pizzo Badile Camuno (a sinistra) e la Concarena sono le due montagne considerate sacre dal popolo camuno. I due rilievi sono uno di fronte all’altro, e delimitano i versanti del tratto della valle forse considerato più importante
dagli antichi abitanti. Entrambi, anche se in modo diverso, esprimono sacralità e rispetto, e non solo una particolare bellezza.
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Sentirsi esploratori sulle tracce di un antico popolo preistorico. E’ anche questo ciò che può accadere quando si percorrono alcuni dei sentieri che conducono alle
zone delle grandi rocce incise.
La Valle Camonica è internazionalmente riconosciuta come un luogo dalla grande concentrazione di incisioni, realizzate a partire dal periodo preistorico. Le
numerose ed estese rocce levigate affioranti qui presenti, anche per la loro frequente posizione pressoché orizzontale, sono state elette dai camuni millenni fa a
perfette tavole dove lasciare una testimonianza della loro esistenza. L’agire, con varie tecniche, sulla superficie colpendola con perizia ha portato a centinaia di
migliaia di forme e figure che offrono uno spaccato, anche se non sempre facilmente leggibile, della loro civiltà.
A fianco di ciò che la scienza oggi ci dice in merito a chi erano i camuni, a come vivevano, ai contatti con altri popoli, alla tecnologia di cui si servivano, possiamo
mettere le nostre emozioni, che nascono dalla consapevolezza di avere di fronte, muovendoci sui versanti delle montagne che hanno accolto quella gente, forme
di espressione umana realizzate tantissimo tempo fa.
E, probabilmente, è questo il tesoro che la Valle Camonica sa regalare a chi ha occhi, cuore e anima per aprirsi alle suggestioni, ed ai sogni.
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Le numerose rocce levigate da antichissimi ghiacciai sono state utilizzare
come pagine di un mirabile libro illustrato. Si possono trovare in molti punti
della valle, spesso seminascoste nei boschi o affioranti nelle radure.
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Le rocce che accolsero i segni che i camuni vollero lasciare sono
principalmente arenarie, smussate e piatte come si vedono ancora
oggi. Su quelle pietre i primi cacciatori mesolitici incisero le loro figure,
tradizione mantenuta da tutte le genti che hanno popolato la valle
fino ai giorni nostri.
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Animali, uomini, combattenti, sacerdoti o dignitari, e poi simboli astratti, abitazioni, strumenti di lavoro, scene di
caccia e di riti ed altro sono costantemente rappresentati sulle numerosissime rocce istoriate presenti in valle.
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Spesso si rinvengono rappresentazioni di piedi. Viene riprodotto il
profilo della base in modo sommario dei due piedi appaiati. Si pensa ad
un rituale iniziatico o a qualche spiegazione religiosa.
Sono piedi piccoli, e queste ridotte dimensioni non sono da attribuire
alla giovane età degli individui. Seppur non escludendo alcuni casi di
questo tipo, tali piedi evidenziano una ridotta statura degli antichi
camuni nei confronti della nostra attuale.
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La visita, ma anche l’esplorazione, dei luoghi dove sono
rintracciabili le rocce istoriate è un’esperienza intensa.
Pare di entrare in contatto diretto con quegli uomini che
molti millenni fa qui abitarono e svilupparono una loro
cultura, complessa, articolata ed affascinante.
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Da molti anni si effettuano studi per decifrare e comprendere sempre meglio ciò che questo enorme ‘‘libro di pietra’’ più raccontare. Scienziati e studenti universitari collaborano per offrire un volto, il più veritiero possibile, al popolo
preistorico camuno.
Diverse sono le tecniche d’indagine; fra le più utilizzate vi è quella del calco diretto, accompagnata dall’osservazione allo specchio che restituisce una visione tridimensionale a rilievo dei segni incisi nella roccia.
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Anche all’imbrunire l’osservazione e lo studio sono possibili, anzi,
agevolati dalla possibilità di orientare a piacimento una fonte di
luce per cogliere meglio le forme dei segni e le tecniche con cui
questi sono state ottenuti.
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Le aree di maggior concentrazione delle
rocce istoriate sono state protette,
trasformandole in parchi di vario tipo.
Di conseguenza, sono stati approntati
percorsi di visita adeguatamente
segnalati. Inoltre, i reperti migliori sono
stati trasferiti in alcuni musei dislocati
nei vari paesi della valle.
Nei paesi e frazioni della parte della valle
in corrispondenza dei monti Concarena e
Pizzo Badile Camuno, innumerevoli sono i
segnali relativi all’importanza che qui si dà
alla presenza dei siti archeologici ricchi di
incisioni rupestri.
Anche i ristoranti, come in questo caso
(foto a destra), celebrano il racconto della
storia degli antichi camuni.
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Più che una visita turistica, percorrere i sentieri che conduco alle rocce incise diventa
un’esperienza intensa, quasi mistica, capace di generare forti processi evocativi.
Lasciandosi andare, sembra proprio di percepire il respiro dell’antico popolo camuno.
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E il Pizzo Badile Camuno, come la Concarena, rimarrà per
sempre testimone di un passato che ha visto gli uomini che
qui hanno vissuto nell’era preistorica.
E’ stato e sarà una benevole presenza sacra.